Il 15 settembre, la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha pronunciato il Discorso sullo Stato dell’Unione Europea (SOTEU) tracciando i risultati conseguiti dalla Commissione nel corso del 2021 e quelli che saranno i propositi funzionali alle sfide e alle prospettive che l’UE si è posta negli ultimi anni.

Contrasti agli odierni e futuri rischi sanitari

Già dalle prime parole, la Presidente von der Leyen ha delineato l’importanza rivestita dalla resilienza dimostrata dai ventisette Paesi membri contro la pandemia da coronavirus, sottolineando la centralità della campagna vaccinale nell’attività di ripresa di ogni settore economico e sociale.

La von der Leyen si è detta soddisfatta del 70% di copertura vaccinale raggiunta. Questo dato attesta il continente europeo al primo posto per produzione e diffusione di questo strumento di contrasto alla pandemia.

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“Una pandemia è una maratona, non una gara di velocità. Abbiamo seguito la scienza. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello europeo. Abbiamo mantenuto gli impegni a livello mondiale. L’abbiamo fatto nel modo giusto, perché l’abbiamo fatto all’europea. E ha funzionato! Ma se ci sono tutti i motivi per essere fiduciosi, non abbiamo nessun motivo per riposare sugli allori. La nostra prima – e più urgente – priorità consiste nell’accelerare la vaccinazione a livello mondiale.”

La dichiarazione assume una notevole rilevanza perché, oltre ai principi di solidarietà interna, la von der Leyen sottolinea l’impegno umanitario e nelle relazioni internazionali con i Paesi terzi che l’UE vuole sostenere.

Per questo motivo diventa operativa la nuova agenzia HERA, per fare fronte alle future minacce sanitarie contro cui l’Europa deve essere pronta.

Tecnologia

Oltre alle sfide interne ai Paesi membri, l’UE investirà su 5G e fibra e sulle competenze digitali. Le nuove frontiere digitali si rivelano infatti sempre più centrali per lo sviluppo economico e sociale dei cittadini europei.

La tecnologia è strettamente connessa alla sicurezza e al sentimento di “sovranità europea”: la produzione di chip, che attualmente vede come principali attori i Paesi asiatici, potrebbe essere presa in mano dalla stessa Europa, per non dipendere dai mercati esteri in questo specifico settore.

“È vero: è un compito estremamente arduo. E so che alcuni lo considerano fuori portata. Ma quelle stesse persone sostenevano la stessa cosa per Galileo vent’anni fa. E guardate cos’è successo. Ci siamo rimboccati le maniche. E così, oggi, i satelliti europei forniscono il sistema di navigazione per oltre 2 miliardi di smartphone in tutto il mondo. Siamo leader mondiali. Perciò, diamo nuovamente prova di audacia, questa volta per i semiconduttori.”

Tutele sociali

Parole chiave saranno: dignità sul posto di lavoro, migliore assistenza sanitaria, buon equilibrio di vita ed equità fiscale.

Il supporto ai giovani come colonna portante del futuro dell’Unione viene garantito dall’ideazione del nuovo programma ALMA. Questo strumento darà l’opportunità ai giovani europei di vivere un’esperienza professionale di breve periodo in uno degli Stati Membri, per rafforzare anche il sentimento di appartenenza all’Unione.

Il 2022 sarà inoltre l’anno dedicato ai giovani.

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Sostenibilità

Il potenziamento e il rilancio dei vari settori produttivi guarderà alla sostenibilità: il Green Deal Europeo cercherà di promuovere la crescita economica dell’UE, puntando all’abbattimento delle emissioni, senza sacrificare crescita e tassi di occupazione.

Il Green Deal si tradurrebbe in una presa di responsabilità dei Paesi UE nei confronti delle future generazioni, della tutela del pianeta e del supporto alle nazioni extracomunitarie che non hanno risorse per allinearsi con gli obiettivi di contrasto al climate change e la tutela della biodiversità.

Difesa comune

Obiettivo particolarmente ambizioso è la creazione di un’Unione europea della difesa, che si tradurrebbe nella presa di decisioni collettive in modo più rapido e comune a livello internazionale, puntare alla “interoperabilità” con investimenti su piattaforme comuni europee. Infine, anche gli investimenti nella cibernetica, con cui prevenire gli attacchi informatici, aumentando la sicurezza delle reti e della tutela della trasmissione delle informazioni tramite i nuovi canali.

Connessione con Paesi Terzi e diritti umani

Ulteriore iniziativa riguarda l’istituzione di un Gateway globale, con cui investire e allacciare rapporti sempre più stretti con i Paesi terzi, in modo tale da rinsaldare i rapporti economici al di fuori dei confini UE, supportando contemporaneamente anche la tutela della dignità e la libertà delle persone, dunque bandendo dal mercato europeo tutti quei prodotti, anche extracomunitari, che siano provento di sfruttamento.

Quest’ultimo punto si connette perfettamente con la tutela della libertà e della diversità. Verranno contrastate tutte le forze politiche che lederanno i diritti sociali e civili nei Paesi membri e verrà dato ampio spazio alla discussione sulla gestione comune delle migrazioni e dell’asilo. L’UE si presenterà in prima linea nella tutela del diritto all’informazione, proteggendo giornalisti e giornaliste contro censure, persecuzioni, intimidazioni o qualsiasi atto che ne pregiudichi la libertà di espressione e circolazione delle notizie, tanto che l’UE presenterà una legge per la libertà dei media.

La difesa dei diritti umani, sociali e civili viene inoltre garantita dalla presenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea e dalle sue sentenze che sono vincolanti. Proprio per far sentire ulteriormente la voce dell’Unione Europea in materia di difesa dei diritti, verranno inviate sempre più di frequente linee guida e suggerimenti ai Paesi membri, per quanto concerne l’avvio di processi di innovazione legislativa e riforme.

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Riportiamo le parole conclusive del Discorso sull’Unione, che tratteggiano quello che deve essere lo spirito di appartenenza all’Unione, per affrontare le sfide del futuro, per la creazione di una società migliore e per un’Europa che crede nella solidarietà e nelle potenzialità della cooperazione:

“Non è facile trovare le parole giuste per cogliere questo sentimento nella sua essenza. Ma è più semplice se usiamo quelle di qualcuno che è per noi fonte di ispirazione. Per questo motivo oggi ho invitato qui da noi un’ospite d’onore. Molti di voi la conosceranno: è un’atleta che ha vinto la medaglia d’oro per l’Italia e quest’estate ha conquistato il mio cuore. Quello che però forse non sapete è che, soltanto ad aprile, le era stato detto che era in pericolo di vita. Ha subito un’operazione, ha lottato, si è ripresa. E appena 119 giorni dopo aver lasciato l’ospedale ha conquistato una medaglia alle Paralimpiadi. Onorevoli deputate e deputati, date il benvenuto assieme a me a Beatrice Vio. Così giovane, Bebe ha già dovuto affrontare molti ostacoli.

La sua storia è l’emblema di una rinascita contro ogni aspettativa. Di un successo raggiunto grazie al talento, alla tenacia e ad un’indefessa positività. È l’immagine della sua generazione: una leader e una sostenitrice delle cause in cui crede, che è riuscita a raggiungere tutto questo rimanendo fedele alla sua convinzione secondo cui, se sembra impossibile, allora si può fare.

Questo è lo spirito dei fondatori dell’Europa e questo è lo spirito della prossima generazione dell’Europa. Facciamoci dunque ispirare da Bebe e da tutti i giovani che cambiano la nostra percezione di ciò che è possibile, che ci dimostrano che è possibile essere chi vogliamo essere. E che è possibile raggiungere tutto quello in cui crediamo.

Onorevoli deputate, onorevoli deputati, questa è l’anima dell’Europa; questo è il futuro dell’Europa. Rendiamola più forte, insieme. Viva l’Europa.”