Ho sempre nutrito ammirazione per David Sassoli. Come la stragrande maggioranza degli italiani l’ho conosciuto in tv, per la sua professione di giornalista: prima al Tg3, poi alla trasmissione “Cronaca in diretta” e infine alla conduzione del Tg1 delle 13 e delle 20.

E per chi, come me, “voleva fare il giornalista”, è sempre stato un punto di riferimento. Pacato e dal sorriso gentile, chiaro, diretto ed efficace, senza eccessi o ampollosità. Esempio di stile, insomma, lontano dai protagonismi di oggi.
Ovviamente non lo conoscevo di persona, ma senz’altro mi ispirava fiducia, era “credibile”. Forse lo avrei pure votato, nel 2009, quando decise di candidarsi al Parlamento Europeo se si fosse presentato nella mia circoscrizione.
Gli amici, gli ex colleghi, i Parlamentari (anche chi si trovava dall’altra parte della barricata politica) lo descrivono come una persona seria, portatrice di ideali e valori autentici. E credo che, nella passione che ha messo nell’impegno politico, sia riuscito a trasmettere proprio quei principi che gli erano propri e che ha saputo incarnare come massima autorità del Parlamento Europeo. Valori di libertà, giustizia e solidarietà che sono fondamenta dell’Europa Unita.
Come diceva lui stesso, sono valori che
mettono paura, perché le libertà consentono uguaglianza, giustizia, trasparenza, opportunità, pace. E se è possibile in Europa, è possibile ovunque.
Un visionario, forse, o semplicemente una persona garbata e determinata che credeva ai sogni e si impegnava per realizzarli. Mancherà il suo impegno, la sua pacatezza e la sua sensibilità. David Sassoli, da uomo delle Istituzioni, portava rispetto alle Istituzioni ed era esempio per i giovani con le parole ed i comportamenti. Era portatore sano della consapevolezza che la politica è la leva per il cambiamento e che proprio da lì bisogna ripartire per cambiare l’Europa e il mondo intero.
Grazie di tutto David, che la terra ti sia lieve.